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venerdì 1 gennaio 2010

35) ANNO NUOVO VITA NUOVA?


FELICE 2010 A TUTTI

Ogni anno in televisione vengono trasmessi i tradizionali concerti di capodanno: fino ad alcuni anni fa l’appuntamento classico era dalla Sala Filarmonica di Vienna dove si ascoltavano in gran parte i valzer e le polche, di quello che era un tempo l’Impero Austroungarico, composti principalmente dalla dinastia di musicisti degli Strauss,  da pochi anni invece dal Teatro La Fenice di Venezia è stato inaugurato il concerto di capodanno italiano e si ascoltano opere liriche del nostro Giuseppe Verdi. Mi ha fatto una strana sensazione ascoltare i due concerti, il primo in differita il secondo in diretta, principalmente per motivi storici: durante l’ottocento quando gli Strauss erano in piena attività l’Austria dominava l’Italia, in alcuni stati direttamente e in altri indirettamente, gli spartiti di alcune composizioni possiamo considerarli macchiati da sangue italiano, come quando Strauss padre celebrò con la sua Marcia il feldmaresciallo Radetzky che aveva represso in Italia le rivolte del 1848; sempre in quel periodo Giuseppe Verdi era visto come un aiutante della causa risorgimentale italiana, nel Nabucco maschera gli italiani oppressi con gli israeliti deportati a Babilonia. Sui muri si scriveva “Viva Verdi” e tutti pensavano al compositore ma in realtà si voleva dire “Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia”.

Questi concerti vengono effettuati per brindare all’anno nuovo con l’augurio che porti tante soddisfazioni e che sia migliore di quello vecchio. Tante persone come da tradizione stanotte hanno fatte le ore piccole e sono rientrate all’alba per festeggiare il nuovo anno, in particolare i giovani che iniziano a pensare alla notte appena trascorsa già da due o da tre mesi prima e si dicono: oh, ndo’ va a capodanno? A pasquetta è uguale: oh, ndo’ va a pasquetta? Anche a me anni fa piaceva fare l’alba, ma quando ci si fa un po’ più grandi il ritmo frenetico della vita inizia a calare, è anche giusto perché diciotto o vent’anni vengono una volta sola, così ora preferisco solo attendere la mezzanotte per poi ritirarmi immediatamente. La mattina con poche persone in giro è l’ideale godersela fresco e riposato, fare i tradizionali giri che fai sempre, partecipare alla messa e poi assistere in televisione ai concerti. Se ancora oggi facessi l’alba mi sentirei sballato e intontito per alcuni giorni, ma vale davvero la pena non godersi la giornata del primo dell’anno?


Il tempo passa e non ci rendiamo conto che quelli che fino a ieri erano bambini oggi sono uomini che si fanno largo e che si affermano nella vita, altre persone invece sono ancora alla ricerca di sé stesse e di quello che vorrebbero essere e altre persone ancora purtroppo sono state risucchiate dal vortice di questi tempi moderni, tecnologici e da tutte le negatività che ne conseguono: droghe, incidenti stradali. Facciamo gli auguri ai più fortunati che rientrano nel primo caso, che possano affermarsi sempre più, cercando tutti di vincere il grosso veleno italiano/corese, vale a dire l’invidia, cioè il soffrire e l’avvilirsi per la fortuna altrui o per il realizzarsi degli altri. (Come mai proprio quello che sembra tontolone? Io cos'ho di meno a lui?) Faccio un discorso generico non parlo di me, che non mi sono realizzato o affermato in nessun campo, ma quando mi arrivano quelle perfide tentazioni faccio di tutto per allontanarle e per essere felice per gli altri.

Spero anche a me che questo anno mi porti tante cose belle e positive che preferisco non rendere pubbliche e in più potrei decidere di riprendere con la vena poetica. Poeti lo sono tutti: che ci vuole a scrivere in versi tutte le sensazioni e le emozioni che ad uno vengono in mente, senza cercare necessariamente la rima? (che non è l’elemento che fa la differenza nelle poesie) Nelle poesie uno delle volte si dimostra troppo debole, delicato e fragile, per questo avevo pensato di distruggerle tutte, al contrario quando uno si diletta con le analisi storiche e politiche si dimostra più tosto, massiccio e incazzato, per dirla in termine militareschi. Potrei fare un sito, inizialmente con le poesie dialettali, o comprando un dominio o gratuitamente, scegliendo un dominio tra altervista, libero e supereva, ma dovrei anche acquisirne i diritti d’autore. Essendo tradizionalista mi sarebbe piaciuto fare un libro classico ma non è semplice e poco oneroso come realizzare un sito internet e di questi libri su Cori generalmente non se ne vendono molti: noto che rimangono per mesi e mesi sugli scaffali dei commercianti. Se realizzerò questa idea chi sarà interessato a leggere potrà entrare nel sito che creerò, mi farò pubblicità sui blog e attaccando volantini in giro. Fino a luglio sarò impegnato con il blog sui mondiali di calcio (non posso fare cento cose tutte insieme!), poi deciderò se portare avanti quel mio progetto, ma sarà anche probabile che ci ripenserò e non farò nulla perché sarà solo una mia soddisfazione personale che non mi darà guadagni: carmina non dant panem e quindi denarum (scrivere poesie non fa guadagnare denaro). Un tempo amavo di più Cori e il suo dialetto, ora un po’ meno e in casa mia il corese non è parlato molto, solo io provo a cimentarmi. Spero infine che anche voi riusciate a portare a termine i vostri progetti in questo anno nuovo! FELICE 2010!!!

3 commenti:

  1. #1 06 Gennaio 2010 - 13:31

    anche se in ritardo........AUGURI!!!!!BUON 2010!!!
    sebastia11

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  2. #2 06 Gennaio 2010 - 17:27

    Grazie degli auguri Sebastia11, prossimamente verrò a trovarti in casa tua!!!
    Anluc

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  3. #3 08 Gennaio 2010 - 18:07

    L'invidia per il benessere altrui non fa parte di me, anzi, sono molto felice per chi riesce a realizzare i propri sogni e a conquistare uno status di agiatezza.La ricchezza,invece, la ritrovo molto spesso nei più poveri economicamente.Parlo di ricchezza interiore, ovviamente, che è poi quella vera, quella che conta.Non sono ipocrita se dico di non aver mai invidiato i soldi altrui.Piuttosto critico l'uso che ne fa chi ne ha, ostentando una ricchezza materiale che non fa altro che mettere ancora più in evidenza una povertà di fondo.A proposito di ricchezza materiale, invece, auguro a te di realizzare il tuo libro quanto prima e che , contrariamente a ciò che pensi, non resti neppure un giorno invenduto sugli scaffali.Che per una volta la poesia porti denaro in casa di una persona per bene, nei modi e nell'animo,che, per una volta, la ricchezza materiale si possa trovare a braccetto di quella d'animo..Buon anno ancora e che i tuoi sogni, tutti, si realizzino.

    robylan

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