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martedì 30 marzo 2010

47) IL PUNTO SULLE REGIONALI 2010

Il centrodestra vince in 6 regioni:
·        Piemonte (Roberto Cota 47,32%, Mercedes Bresso 46,90%)
·        Lombardia (Roberto Formigoni 56,10%, Luigi Penati 33,27%)
·        Veneto (Luca Zaia 60,15 %, Giuseppe Bertolussi 29,07%)
·        Lazio (Renata Polverini 51,14%, Emma Bonino 48,32%)
·        Campania (Stefano Caldoro 54,25%, Vincenzo De Luca 43,04%)
·        Calabria (Giuseppe Scopellitti 57,72%, Agazio Loiero 32,24%)
Il centrosinistra vince in 7 regioni:
·        Liguria (Claudio Burlando 52,14%, Mario Biasotti 47,85%)
·       Emilia Romagna (Vasco Errani 52,02%, Anna Maria Bernini 36,72%)
·        Toscana (Enrico Rossi 59,7%, Monica Faenzi 34,4%)
·        Marche (Gian Mario Spacca 53,17%, Erminio Marinelli 39,71%)
·        Umbria (Catiuscia Marini 57,24%, Fiammetta Modena 37,70%)
·        Puglia (Nicola Vendola 48,69%, Rocco Palese 42,25%)
·        Basilicata (Vito De Filippo 60,81%, Nicola G. Pagliuca 27,92%)

Regioni politicamente in mano alla destra o al centrodestra:

Piemonte
Lombardia
Veneto
Friuli Venezia Giulia
Lazio
Abruzzi
Molise
Campania
Calabria
Sicilia
Sardegna



Regioni politicamente in mano al centrosinistra:
Liguria
Trentino Alto Adige
Emilia Romagna
Toscana
Umbria
Marche
Puglia
Basilicata





Opinioni nazionali

Il dato principale delle elezioni regionali di quest’anno è il forte astensionismo: solo il 65% degli aventi diritto ha partecipato a queste elezioni; come avevo già detto la gente è stanca di assistere ai soliti litigi e alle solite promesse da marinai, dopodiché nessuno è capace di risolvere i reali problemi delle masse. In Italia la situazione non è delle più rosee ma c’è chi sta peggio di noi, come Spagna e Grecia, la settimana scorsa si sono riuniti i paesi dell’Europa per cercare di aiutare la Grecia: stando ai discorsi dei progressisti, quelle nazioni non avevano superato entrambe l’Italia economicamente? I problemi più gravi da noi sono la disoccupazione e il costo della vita che aumenta sempre di più, da quando fu introdotto l’euro, la nuova moneta che doveva farci tutti più ricchi e più felici; con la grave crisi globale i due problemi si sono aggravati ulteriormente. Dicevo in precedenza c’è anche chi sta molto peggio di noi e negli altri paesi non governa di certo la destra italiana che qualcosa di positivo ha pur realizzato in questi ultimi due anni: la rimozione dei rifiuti delle strade di Napoli con l’apertura dei nuovi termovalorizzatori e delle nuove discariche, l’Alitalia sembrava destinata al tramonto mentre oggi “vola” al pari delle altre compagnie aeree mondiali, la costruzione lampo dei nuovi alloggi per i terremotati abruzzesi, gli accordi sull'importazione di gas e petrolio, le regole per l’immigrazione al fine di garantire le nostre incolumità; ricordate tutti quelle violenze carnali e tutti quegli omicidi operati dai nomadi che si accampavano nella città di Roma? Ora il pericolo non è del tutto scomparso ma sicuramente c’è più sicurezza dai tempi del governo Prodi: con la chiusura degli accampamenti abusivi e il sorgere di regole per quelli autorizzati. Per Ferrero di Rifondazione Comunista, che era al governo, i Rom potevano accamparsi, stuprare, ammazzare e guai a chi li toccava. Oggi il Governo di Prodi sarebbe ancora in piedi se fosse arrivato alla scadenza naturale: immaginatevi che catastrofi. I pochi elettori che hanno votato negli ultimi due giorni hanno dato fiducia al governo di Berlusconi ed hanno persino permesso il passaggio del potere tra destra e sinistra in quattro importantissime e popolosissime regioni. Le medie dei partiti sono rimaste costanti, tranne quelle della Lega Nord che vede aumentare i consensi in tutte le sue aree tradizionali e perfino al di sotto del fiume Po, arrivando nelle roccaforti rosse di Emilia Romagna, Toscana ed Umbria. Questo fenomeno della Lega ricorda i primi anni ’90, quando esplose in concomitanza con la fine del comunismo nei paesi dell’est, al nord c’era la gara tra chi prendeva più voti tra Lega e Dc, ora invece è tra Lega e Pdl. La Lega Nord in tutta la sua storia ha avuto degli alti e dei bassi; spero che non diventi troppo pericolosa ai fini dell’unità nazionale, facendoci arrivare ad una guerra civile e si accontenti del federalismo. Già mi immagino il varco di frontiera ad Orte per entrare in Padania, a proposito: Umbria, Toscana e Marche cosa c’entrano con la Pianura Padana? Le alleanze dell’Udc a macchia di leopardo sono state determinanti solo in Liguria e nel Lazio, in entrambi i casi gli schieramenti non hanno sfondato, in Puglia l’alleanza col Pdl non era nell’aria visto che voleva allearsi col Pd, al quale i suoi pochi voti potrebbero far comodo alle elezioni politiche: ma se si porteranno dietro anche l’estrema sinistra saranno ancor più inconciliabili di come lo erano con Prodi. Se quei pochi voti Udc sono stati determinanti per far vincere Polverini nel Lazio, lo sono stati anche quelli in egual misura de La Destra. Secondo me è l’astensionismo che ha fatto vincere il Pdl nel Lazio: in una regione dove il 75% degli abitanti è situato a Roma e provincia, serbatoio di voti del Pd, se non si vota si favorisce l’altro schieramento e questa volta le altre province, roccaforti Pdl, hanno contribuito alla vittoria. Ma nonostante ciò se la lista Pdl fosse stata presente a Roma e provincia non ci sarebbe stata storia, forse per questo hanno candidato Emma Bonino, perché si era sicuri di perdere dopo tutto quello che era successo a Marrazzo. Io ho votato Polverini turandomi il naso, ma ben consapevole che personalmente non mi cambierà nulla, a differenza di coloro che sono al settimo cielo (espugniamo, conquistiamo, facciamo) come se a loro cambiasse la vita questa vittoria. Due parole sulle liste di Grillo: ora a sinistra tutti si sono fissati, o lo elogiano o lo temono, ma cosa deve fare? Son proprio sicuri che quelle briciole di voti li toglie solo a loro? Sogna di ripetere le esperienze della Lega e di imitarla (sempre se supererà l’1% nazionale), radicalizzandosi sul territorio; alla fine tutti i partiti che non trovano collocazione tra gli schieramenti, cercano alleanze politicizzandosi, vedi Lega, Idv, Radicali. Anche i Verdi sembravano chissà che cosa, oggi non esistono più.

Opinioni locali


Quest’anno coloro che fanno politica col Pdl nel nostro paese si son potuti scegliere apertamente il candidato che volevano, tra Pdl e Lista Polverini, senza troppi patemi d’animo come accadde alle provinciali dello scorso anno. La candidata principale per l’elettorato della destra di Cori era Rossella Carucci, la quale ha riportato complessivamente nell’intera provincia di Latina 1.737 voti (526 dei quali nel nostro comune), arrivando ad essere la prima dei non eletti nella sua lista. Hanno voluto puntare su di lei per la novità e per la sanità, visto che gran parte delle spese dei bilanci regionali sono assorbiti in quel settore, ed ha mancato di poco l’obiettivo. La nostra provincia porta solo sei rappresentanti al Consiglio Regionale, contro gli oltre 40 della Provincia di Roma, perciò è molto difficile l’elezione, bisogna arrivare a 10.000 preferenze per essere sicuri, ma per essere la prima esperienza politica non è andata male Donna Rossella. Gli esponenti democratici coresi hanno riversato una valanga di voti sull’eletto Claudio Moscardelli e sul non eletto Domenico Di Resta. Renzo Dolci dell’Udc ha sempre il suo zoccolo duro di elettorato costituito dai suoi fedelissimi paesani ma nell’intero collegio non ha sfondato. Alla fine prese più voti, sia di Dolci, sia di sua moglie, Tommaso Bianchi cinque anni fa, che tutti irrisero per il deludente risultato. Si dice che la sinistra gongola, perché le opposizioni non fanno nulla e perché il nostro paese è considerato una sua roccaforte: vedendo i risultati elettorali di quest’anno e dell’anno scorso io non mi cullerei più, anche perché le è rimasto solo il nostro comune. Ora passate le elezioni non si vedrà più nessuno che fa politica locale in giro: i ristoranti torneranno deserti, si rintaneranno tutti di nuovo, ognuno si farà i calcoli nelle varie sezioni, quello ha dato il voto, quell’altro no, non saranno più sorridenti e smanianti quando si incontreranno e gli affettuosi saluti non ci saranno più. Tutto ricomincerà tra due anni alle prossime elezioni comunali, quando sentiremo di nuovo parlare di politica!

P.S.: la scelta delle scuole materne quali seggi elettorali di Cori Alto è vantaggiosa per certi versi e svantaggiosa per altri, vi si arriva comodamente ma manca di spazi per parcheggiare i veicoli (è troppo ripido il tratto dall'area mercato alla scuola, soprattutto per gli anziani), mentre i vecchi seggi elettorali delle scuole medie erano scomodi per arrivarci, ma disponevano di un ampio parcheggio. Allora perché non spianare l'area esterna delle nuova scuola materna, fare i parcheggi e gli spazi per i giochi dei bambini?

2 commenti:

  1. #1 07 Aprile 2010 - 21:21

    bella analisi. complimenti
    utente anonimo

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  2. #2 18 Aprile 2010 - 06:11


    Non credo che l'avanzare della Lega porti all'istituzione di frontiere o di una divisione reale dell'Italia.Penso però che il federalismo fiscale sia una cosa giusta.Magari dove attualmente le tasse non si pagano, il bollo auto è un'opzione, le multe vengono usate per farne liste della spesa invece di pagarle, ci si renderà conto che è ora di cambiare modo di fare:tu non paghi e io non ti posso dare servizi.E' ora di finirla che in alcune zone d'Italia, si chieda e basta.Il mezzogiorno italiano è stato per anni un buco senza fondo e gran parte dei soldi dei contribuenti regolari, andavano a coprire quelli non pagati nel meridione, oltre a soldi pubblici per opere mai terminate (vedi Salerno-Reggio Calabria), carceri costruite e mai usate (ma non c'è un'emergenza detenuti?).
    Se si attuerà correttamente quello che la Lega auspica, forse (e sottolineo il forse), le cose potrebbero cambiare, con beneficio di tutti, principalmente di quelle persone che vivono in quelle aree.

    robylan

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